ROBERTO OSCULATI

Ordinario di Storia del Cristianesimo
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Catania
(1987 - 2012)
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LA LETTERA AI ROMANI

[Letture dal Nuovo Testamento], IPL, Milano 1996, pp. 246
 

 

Con la sua Lettera ai cristiani di Roma Paolo ricorda alle chiese di ogni tempo i caratteri essenziali di una giustizia accolta per fede nella misericordia del Padre. Gesù, il messia misconosciuto, ne ha dato la certezza con la morte a favore di tutti i peccatori, con la vita nuova, libera dai lacci del passato, con il dono universale del suo Spirito. Paolo ne vede la promessa nelle Scritture d’Israele, in Adamo, Abramo e Davide, nelle attese dei profeti. Sia la sapienza lucida e impotente delle genti, sia il rigore della legge ebraica sono superati dalla nuova volontà di grazia. Ne nasce l’etica del corpo universale di Cristo e del compimento della creazione. Natura, legge, colpa, morte, grazia, fede, amore e speranza sono le tappe di un lungo cammino, che si ripete nelle vicende di ogni individuo. Al centro sta il messia crocifisso, segno di vita, di giustizia e di pace per tutti.

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